Quando si parla di piscina a Tolve, il riferimento è allo stralcio funzionale dell’opera “Palazzetto dello Sport”, in corso di realizzazione.
Per la costruzione di tale opera il Comune, nell’anno 1996, ha contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, un mutuo ventennale di Lire 1.590.000.000 (pari ad Euro 821.166,469)
Su tale mutuo il Comune continua tuttora a pagare rate di Lire 172.811.206
(€. 89.249,53) ed ha diritto a percepire un contributo annuo per tutta la durata del mutuo (venti anni) da parte del Ministero del Turismo di Lire 150.084.750 (€. 77.512,31), salvo la rideterminazione del tasso di interesse applicato sullo stesso.
Con l’inizio dei lavori, avvenuto nell’anno 1998, e durante la loro esecuzione Il Comune ha incassato la somma di Euro 370.090,77, corrispondente alle annualità di contributo per gli anni, 1997, 1998, 1999, 2000 e 2001.
A seguito della sospensione dei lavori il Ministero ha sospeso l’erogazione del contributo annuo sul mutuo. Per cui dal 2002 ad oggi il Comune non ha più percepito il contributo di Euro 77.512,31 ma ha comunque continuato a pagare la rata dovuta.
Per il periodo dal 2002 al 2008 è maturato un credito del Comune di Tolve di Euro 481.264,56: credito iscritto tra i residui 2009 del Ministero del Turismo e che ha rischiato essere dichiarato perento (ossia cancellato dai debiti residui dello Stato) qualora non venisse incassato entro il mese di Novembre 2012.
La ripresa dei lavori della piscina consentirà al Comune di poter finalmente incassare il contributo e di portare a termine i lavori.
Se i lavori non fossero ricominciati il Comune a partire dal Novembre 20012 sarebbe rimasto esposto all'obbligo di dover restituire allo Stato la somma già riscossa di Euro 370.090,77, e non avrebbe più ottenuto l’erogazione dell’intero contributo sul mutuo, spettante per gli anni futuri (pari ad Euro 1.031.280,00).
Per cui alla beffa della mancata realizzazione dell’opera si sarebbe aggiunto il grave danno per il Comune e per la cittadinanza tolvese.
Nel corso degli anni, il mancato incasso del contributo e l’inserimento dell’opera in tutte le previsioni di bilancio, ha causato anche deficit di cassa e squilibrio finanziario, in quanto l’Ente Comunale ha utilizzato impropriamente per cassa, fondi aventi specifica destinazione, oltre i limite consentito e senza averli prontamente ricostituiti.
Sulle ragioni di tale criticità, relativamente al Bilancio 2009 (realizzato ed approvato dalla precedente amministrazione) aveva chiesto spiegazioni anche la Corte dei Conti, alla quale il Sindaco, nell’adunanza plenaria del 12 Aprile 2012 ha assicurato che “i lavori di realizzazione dell’impianto sportivo si stanno espletando e che con la riscossione del contributo ministeriale l’ente potrà superare la criticità”.
Dopo aver recepito questi chiarimenti la Corte dei Conti ha invitato l’Ente ad attivarsi effettivamente per “assicurare la concreta esigibilità dei residui attivi riportati nel rendiconto” (ossia, l’esigibilità del contributo ministeriale sugli interessi del mutuo per la realizzazione della piscina).
Il superamento di tale criticità entro il mese di Novembre 2012 porrà termine al disequilibrio finanziario ed eviterà che la Corte dei Conti possa avviare azioni di responsabilità nei confronti di tutti coloro i quali, avendo ricoperto negli anni, la carica di sindaco, assessore o consigliere comunale, hanno utilizzato o permesso l’utilizzo oltre i limiti di legge, di fondi aventi specifica destinazione, trascurando di ricostituirli con immediatezza.