GIORNATA DELLA MEMORIA - Domenica 27 gennaio 2013
Nella giornata
della memoria, dedicata al ricordo dell’olocausto e della Shoah, nel cortile
del Museo Archeologico Nazionale di Potenza, gremito all’inverosimile, è stato
presentato il libro di VINCENZO SAPONARA
DIETRO IL RECINTO DI FILO SPINATO
Da Moosburg a Freising:
ricordi di un maestro lucano dai campi di concentramento.
Il libro, edito da
Osanna, raccoglie i
ricordi della prigionia del maestro tolvese Vincenzo Saponara, in due campo
di concentramento nazisti, quelli di Moosburg
e di Freising, in Germania, durante l’ultimo conflitto mondiale.
"... Non
ho mai voluto scrivere un diario dei miei ricordi della prigionia perché troppo
traumatizzanti, dolorosi. Essi hanno segnato il corso della mia vita. Sono
stati per anni un incubo delle notti insonni, e nei sogni che ancora oggi, dopo
oltre sessant'anni sono ricorrenti. Ho cercato caparbiamente di dimenticare,
impegnandomi con tutte le mie energie nell'attività di insegnante elementare e
dedicandomi alla famiglia che ho avuto la fortuna di crearmi ... "
Al dibattito, che è stato moderato
dal giornalista del TGR Basilicata Rocco BRANCATI, sono intervenuti
il Soprintendente per i Beni Archeologico della Basilicata dr. Antonio DE SIENA, che ha fatto gli onori di casa; il Presidente
della Provincia di Potenza dr. Piero
LACORAZZA, che ha sottolineato il valore pedagogico di simili
testimonianze, sino ad auspicarne la più ampia diffusione nelle scuole ed a
beneficio dei giovani, possibilmente con la diretta partecipazione dei
protagonisti.
Il Sindaco di Tolve avv.
Rocco VIGGIANO, ha tracciato un profilo umano e professionale
dell’autore e del suo rapporto con ed al servizio della comunità tolvese nel
corso degli anni, come insegnante, come consigliere ed assessore comunale e come
amministratore e vice presidente, per oltre 20 anni, della Cassa Rurale ed
Artigiana, divenuta poi Banca di Credito Cooperativo:
"SONO particolarmente grato al Soprintendente Antonio De Siena e al Presidente della Deputazione di Storia Patria Professor Antonio Lerra per aver organizzato questo incontro e per avermi dato – invitandomi a parlare - la possibilità di omaggiare una persona verso cui nutro profondo affetto, stima e riconoscenza non solo come Sindaco di Tolve ma anche come suo concittadino e vicina di casa.
Vincenzo Saponara maestro elementare, educatore di generazioni di alunni nel corso della sua vita si è sempre contraddistinto per doti e capacità educative e formative riconosciute dalla generalità dei Tolvesi al di fuori e superiori dell'ordinario ".
Tre relatori, il prof. Antonio LERRA, presidente
della Deputazione di Storia Patria, il
prof. Nicola LISANTI, autore della prefazione, il prof. Domenico SACCO dell’Università del Salento, si sono
soffermati sulle drammatiche vicende che hanno interessato, dopo l’8 settembre,
oltre 600.000 militari italiani deportati nei campi di prigionia del Terzo
Reich ed ivi trattati in totale dispregio della Convenzione di Ginevra.
Tutti sono stati concordi -pur
nella specificità dei rispettivi interventi- nell’identificare in tali campi
non solo la turpe e bestiale espressione della follia hitleriana ma il lucido
perverso strumento di sostegno dell’economia tedesca di guerra con manodopera a
costo zero.
E’ stata poi il turno dell’autore, che si è distinto per un breve
ma toccante intervento, dal contenuto altamente emozionale.
Ha preso infine la parola il prof. Angelo Raffaele DI NARDO, già
Presidente della Regione Basilicata che, oltre a ribadire – per sua stessa
ammissione – di sentirsi, al pari di Vincenzo Saponara, essenzialmente “un maestro di scuola”, ha inteso
soprattutto rimarcare che valori come la libertà e la democrazia sono
assolutamente irrinunciabili, anche perché costati lacrime e sangue, e vanno
pertanto gelosamente preservati giorno dopo giorno, generazione dopo
generazione.
"... queste pagine colgono pienamente nel segno perché riescono proprio dove la memoria storica deve riuscire: risvegliare le nostre coscienze oggi più che mai assopite, scuotere i tanti che, come nel monito di Primo Levi, vivono sicuri nelle proprie tiepide case, dei tanti che tornando a casa trovano cibo caldo e visi amici.
Perciò non resta che dirti: grazie Maestro per queste intense pagine di storia vissuta. Sì, mi viene da chiamarti ancora così, Maestro, perché con esse hai continuato a donare quel che mi donavi sui banchi di scuola: indimenticabili lezioni di vita. Ed è per questo che al tuo auspicio finale che a leggerti siano almeno i tuoi nipoti, rispondo che dopo la lettura del tuo prezioso testo ci sentiremo un po’ tutti tuoi nipoti".
Perciò non resta che dirti: grazie Maestro per queste intense pagine di storia vissuta. Sì, mi viene da chiamarti ancora così, Maestro, perché con esse hai continuato a donare quel che mi donavi sui banchi di scuola: indimenticabili lezioni di vita. Ed è per questo che al tuo auspicio finale che a leggerti siano almeno i tuoi nipoti, rispondo che dopo la lettura del tuo prezioso testo ci sentiremo un po’ tutti tuoi nipoti".
Note biografiche
Vincenzo
Saponara è nato il 5 marzo 1922
a Tolve, in provincia di Potenza, da una famiglia di
agricoltori. Consegue il diploma di abilitazione magistrale presso l’Istituto
Magistrale “E. Gianturco” di Potenza il 15 ottobre 1940, nella sessione
autunnale e con un anno di anticipo rispetto al corso normale di studi, il che
gli comportò l’anticipata chiamata alle armi nel febbraio del 1943.
Nell’anno
scolastico 1940-41 insegna in qualità di supplente nelle Scuole Elementari di
Tolve. Dal 20 giugno 1941 fa l’istitutore assistente presso il Convitto
Nazionale di Tivoli, incarico da cui si dimette il 1° febbraio del 1942, per
rientrare a Tolve, quando si cominciano a diffondere voci sull’imminente
chiamata alle armi dei giovani italiani.
Al ritorno
dalla prigionìa, su chiamata diretta del Provveditore agli Studi della
Basilicata, il 1° ottobre 1945 prende
servizio nelle Scuole Elementari di Tolve, ove insegnerà fino al settembre
1982, anno della pensione, con la parentesi di un anno a Napoli e precisamente
nell’anno scolastico 1961-62. Nel 1948 supera il concorso di insegnante
elementare e la nomina in ruolo gli viene retrodatata al 1° ottobre del 1942
per effetto di una legge che prevedeva benefici per i reduci e combattenti.
Acquisisce poi l’idoneità per l’iscrizione al Magistero di Roma e, in qualità
di ex combattente, il diritto a superare tutti gli esami con il voto di 18/30
con la sola presenza, ma vi rinunciò non volendo conseguire un diploma di
laurea senza meriti effettivi.
Il 30 aprile
1950 sposa Rosa Moliterni ed ha tre figli: Michele, Vittoria ed Anna Lucia.
Nel corso della
sua carriera di insegnante ricopre una serie di incarichi: da maestro
fiduciario nelle Scuole Elementari di Tolve a dirigente del Centro di lettura e
di informazione, a segretario prima e Presidente poi del Patronato Scolastico,
a fiduciario dell’Ente Nazionale Protezione Morale del Fanciullo, a commissario
straordinario dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia.
Dall’ottobre
del 1948 e fino a maggio del 1956 viene eletto consigliere comunale e per un
triennio ricopre anche l’incarico di Assessore alla Pubblica Istruzione. Per
oltre venti anni è Vice Presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Tolve. Il
16-12-1984 gli viene conferito il Diploma di Benemerenza di 1^ classe –
medaglia d’oro – “per l’opera particolarmente zelante ed efficace svolta a
favore dell’istruzione elementare e della educazione infantile”.